Per anni l’affitto breve è stato lo zoccolo duro delle micro-rentier italiane. Ma i dati delle ultime settimane parlano di redditività netta scesa al 3,3% nel centro di Roma, contro il 3,8% degli affitti tradizionali.
Rapporti di settore mostrano un tasso di occupazione medio al 70%, in calo rispetto al 2024. Nel frattempo, il Consiglio di Stato ha ribadito la libertà di esercizio degli affitti non imprenditoriali, ma ha chiesto chiarezza su imposta del 21%.
Spunti di riflessione
- Confronta resa lorda vs. assorbimento di tempo: servizi di cleaning e check-in possono mangiare il 20-25% degli incassi.
- Regole fiscali in movimento: trattenuta del 21% confermata, ma possibili correttivi in manovra autunnale.
- Domanda post-giubilare: a Roma il picco turistico 2025 non ha mantenuto tutte le promesse di booking.
Chi ha immobili nelle zone A-B può valutare un mix: affitti brevi solo in alta stagione, contratto transitorio per studenti o professionisti nei mesi morti. Diversificare la durata, più che abbandonare il segmento, è la chiave per stabilizzare i flussi.